Riciclare gli scarti di lana


Ogni volta che finisco un lavoro in lana, mi ritrovo con lunghi avanzi di filo che mi dispiace davvero buttare via, un po' perchè mi spiace che le pecore abbiano regalato il loro manto per essere sprecato, un po' perchè la vista di quell'ammasso di fili, in verità, mi piace assai. Qualche anno fa ho cominciato a riempire un grande vaso di vetro a chiusura ermetica. Il vaso è diventato pian piano una vecchia latta di tinta per i muri. Mi sono sempre detta che un qualche utilizzo lo avrei trovato e, difatti, ieri mi è venuta l'idea di fare la mia prima statuina di feltro. Ora, il costo della lana cardata è stratosferico ed è il motivo per cui non mi sono mai cimentata in quel lavoro, ma nulla mi toglieva di poter cardare i pezzetti d'avanzo di pura lana che ho selezionato dal mucchio.
Il risultato della mia prima ora di lavoro è questo uccellino sgorbio che, in realtà, era nato come mostricciattolo, ma ho trasformato andando avanti nel lavoro. Ho scoperto che gli aghi da feltro bucano le dita al pari dei denti di un criceto, ma ho anche scoperto quanto mi piace mischiare i colori e creare nuove sfumature e dare vita a qualcosa di morbido e batuffoloso. Spero, col tempo, di diventare più brava di così. Di sicuro ho trovato una nuova valvola di sfogo creativo.



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