Viaggio in Puglia: Monopoli

















Brevi e intense vacanze, quest'anno. Sono stata ospitata dalla mia amica Daniela a casa di mamma Nora, a Monopoli, meta ben poco stimata dagli italiani, ma molto frequentata dai visitatori stranieri. La cittadina si può girare benissimo a piedi e il centro è pieno zeppo di sorprese a ogni angolo. La parte vecchia è molto luminosa: sono meravigliosi i contrasti dei muri bianchi con la moltitudine di colori di piante e fiori. Non vi dico poi la sorpresa di ritrovarsi piccole spiaggette direttamente in città. La parte meno antica è dominata da palazzi in stile liberty, il mio preferito, ed è stata una grande sorpresa trovarmici di fronte, visto che pensavo fosse uno stile in voga solo nel nord Italia. Ogni cinque passi s'incontra una chiesa, come in tutto il sud. La Madonna della Madia è molto venerata, tanto da trovare un suo ritratto appeso in quasi tutti i palazzi della città. Peccato essermi persa la sua venuta dal mare, ieri notte. Per la processione illuminano anche gran parte della città con luminarie tipiche, che manco a Natale si trova tanta grazia tutta insieme! I colori e i profumi avvolgono completamente, così come le chiacchere a voce alta fatte dai locali, specie di sera, seduti sulle sedie in mezzo alle stradine, proprio come si faceva un tempo. Alcune vie si chiamano "chiasso" proprio perchè, un tempo, erano caratterizzate dal rumore degli abitanti che vi abitavano. E' tutto davvero molto evocativo. C'è chi rimane in spiaggia fino a tardissimo a fare festa o anche solo a chiaccherare in pace. Le spiaggette frequentate dagli abitanti locali si raggiungono dopo una scalata alla Messner, ma rivelano grotte ventilate perfette per chi, come me, è talmente pallido da non poter sostare nemmeno sotto all'ombrellone. Dalle rocce scendono rami fioriti di capperi, mentre il mare...come posso rendere la bellezza del mare?! L'acqua è limpida, trasparente e tiepida e si possono vedere piccoli pesciolini nuotarti intorno. Qui non si trovano spiagge piatte e il paesaggio varia continuamente. Per l'aperitivo abbiamo battezzato un bel chiringuito sulla spiaggia, lontano dalla città ma a dieci minuti a piedi da casa di Daniela. Qui è d'obbligo, con la birra, sgranocchiare ottime olive pugliesi e taralli dai mille gusti diversi. Se vi capita di andare in zona, dovete assolutamente provare quelli alla cipolla e al grano arso. Un doveroso inchino va fatto alla cucina pugliese. La mia dieta vegana ha preso una pausa (però niente animali morti) per assaggiare i mille formaggi locali che mi hanno fatta quasi piangere dalla bontà! Provoloni piccanti, ricotta marzotica, burratine, stracciatella. In particolar modo sono rimasta conquistata dalla ricotta squanta, così piccante da far venire le lacrime. E' stagionata (quasi frollata, direi) e spalmabile. L'ho assaggiata a casa di nonna Filomena che, dopo aver cucinato una vagonata di panzerotti, ha deciso che le melanzane alla parmigiana dovevano chiudere le portate! Ottime anche le zucchine alla poverella, che vanno seccate al sole prima di essere cucinate, la pasta alla crudaiola e le imperdibili friselle coi pomodori. Che dire, questa vacanza mi rimarrà nel cuore a lungo e sui fianchi ancora di più! Peccato essere rimasta solo una settimana.

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